venerdì 20 febbraio 2009

Il piccolo Willy

Il piccolo Willy in una foto tratta dagli archivi della fondazione Zerf sita ad Andernach, città che diede i natali al nostro nel 1918. Questo scatto è del 1922 e rappresenta il piccolo Willy all'età di 4 anni. Potete vedere un bimbo sorridente e dall'aria biricchina. Non fatevi ingannare: fin da tenera età, fu molto problematico. Problematicità che esplosero nell'età dell'adolescenza. Memorabile l'episodio del 1933 quando, festeggiando il suo 15esimo genetliaco, disse al padre: "Sono stanco di adolescere". Dai diari della madre di Willy (conservati negli archivi della fondazione) si possono leggere alcuni passi molto toccanti, uno su tutti quello del 28 ottobre 1925 (Willy aveva 7 anni): "Oggi il mio piccolo Willy è più ombroso e scontroso del solito. Inizio ad essere preoccupata. E' sempre chiuso in camera sua a rimuginare sullo stesso argomento: il tempo. Più volte, l'ho invitato ad uscire a giocare con i suoi compagniucci di squola (sì, scritto così con la q. La madre di William Pickett Anderson Zerf era una grandissima donna, ma non ebbe modo di studiare. Tutto quello che apprese, lo apprese da sé), ma mi ha risposto con tono perentorio "Come posso uscire a giocare! Io sono il predestinato! Io devo rispondere a delle domande fondamentali! Il tempo è assoluto o meramente relazionale? Il tempo senza cambiamento è concettualmente possibile? Il tempo scorre, oppure l'idea di passato, presente e futuro è completamente soggettiva, descrittiva solo di un inganno dei nostri sensi? Io devo rispondere a queste domande madre, non tediarmi con i miei compagniucci!!". La nota di quel giorno si conclude con una donna sconsolata che chiede se può almeno portare un po' di pane, burro e zucchero al figlio che risponde: "Perchè no?".