lunedì 23 febbraio 2009

Pickett Anderson Zerf e il fumo



Dei tanti vizi illegali di W. P. A. Zerf quello del fumo è uno dei pochi, forse l'unico, legale; sempre che non si parli di Papua Nuova Guinea dove, come ben saprete, il fumo è punito con l'asportazione della trachea e una multa simbolica di 1 kina. Zerf per molto tempo è stato un fumatore incallito. A riguardo di questo attuale problema scrive, nel pomeriggio del 23 aprile 1953, e pubblica il mese successivo un testo dal titolo "Smettere di fumare è difficilissimo. Io ci riesco quasi tutti i giorni ma io sono io", testo piuttosto superficiale, nonchè fumoso, che ha l'unico pregio di aver aperto la via alla pubblicazione di manuali che insegnano cose inutili. Dopo essere riuscito a smettere di fumare almeno 150 volte Zerf decise che non doveva più dimostrare niente a nessuno e in un momento di riflessione, pubblicò il breve saggio "Ho smesso di fumare...le mie" che consta di 76 pagine. Inizialmente il volumetto era di 78 ma le due pagine manchevoli, vennero usate come filtrini. Il libro in questione risulta piuttosto caotico nella parte delle conclusioni, in quanto Zerf viene assorbito da altre tematiche che attirarono il suo dinamicissimo pensiero. In questo periodo inizia, infatti, la stesura di quello che Gian Egidio Rossi Riboldi ritiene il massimo capolovo Zerfiano, ovvero, il discusso ma anche discutibile "Metempsicosi del souvenir di viaggio: etica e poetica del turismo di massa". In questo lavoro incompleto di 4 tomi e mezzo, Zerf analizza l'idea di viaggio, inteso anche come mero spostamento non finalizzato. L'opera rimase incompleta forse per via del fatto che, come scrive Leed nel La mente del viaggiatore "uno dei piaceri del viaggio, è la gioia dell'incontro con realtà diverse e strane, non è altro che una riduzione della tensione e dell'angoscia che l'ignoto provoca fin dall'infanzia". Tutti, ormai sappiamo, quanto Zerf fosse scontroso e poco incline a conoscere realtà strane, e specialmente, quanto sia stata problematica la sua infanzia. (Foto: parte della collezione di sigari di Zerf, donatami di persona dallo stesso Zerf).